Gio. Nov 21st, 2024

Accedi alla pagina per leggere le ultime pubblicazioni dell’Avvocato Iacopo Maria Pitorri di Roma. Diritti umani: rassegna Studio Legale Pitorri Roma (credits: Avvocato Iacopo Maria Pitorri).

Inizia da qui: Hilal Elver, esperta di Diritti Umani per l’ONU, è stata inviata in Italia, dove ha fatto un giro di 11 giorni tra le aziende agricole di Lombardia, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia e Piemonte. Il suo rapporto ha restituito una realtà sconcertante e sconvolgente. Infatti, il rapporto della Elver parla di orari di lavoro esageratamente lunghi, compensi economici esigui, anche per soddisfare le esigenze più semplici. Inoltre, i migranti reclutati nelle imprese del settore agroalimentare sono privi di documenti e, dunque, impossibilitati nel poter avere un adeguato accesso a lavori regolari o all’affitto di un locale dove poter vivere. La metà della manovalanza nel comparto agricolo italiano, è, dunque, costituita da migranti irregolari, per cifre che si aggirano tra i 450000 e i 500000 operai. Inoltre, molti dei braccianti operano in un contesto privo tutele legali e mediche, sottoposti a costanti minacce di rimpatri o di pesanti ritorsioni fisiche e morali. Eppure il PIL del settore agricolo italiano fa registrare un valore pari a 2,84 miliardi di dollari e la presenza di società all’avanguardia, conosciute nel mondo.

Nonostante queste virtuose caratteristiche, dunque, la “sofisticata industria alimentare“ (così è stata definita dalla Elver) perpetra azioni di sfruttamento nei confronti dei lavoratori che figurano tra i suoi dipendenti. Eppure, l’Italia è tra i paesi che maggiormente lotta per il rispetto e la garanzia dei Diritti Umani, soprattutto nel comparto dell’agroalimentare. Però, poi, si registra questa discrasia tra impegno morale e concrete azioni di realizzazione per tutelare al meglio i Diritti Umani dei lavoratori. La Elver, pertanto, definisce “inaccettabile” questa situazione, soprattutto considerando come l’Italia rappresenti la terza economia in Europa. Nella società del progresso, dunque, esistono ancora esseri umani che sono costretti a riparare nel caporalato come unico sbocco per ottenere un lavoro e ricevere soldi. E, così, la legge 199/2016, che contrasta il lavoro nero e lo sfruttamento nel settore agricolo sembra non bastare.

Continua a leggere – rassegna web – diritti umani AVVOCATO  IACOPO MARIA PITORRI: Soprattutto, si scopre vulnerabile nel non riuscire a tutelare i Diritti Umani, in modo particolare quelli degli immigrati, privi di documenti e che vivono in condizioni disumane e di terrore. Tuttavia, il comparto alimentare italiano non trasgredisce i Diritti Umani soltanto mediante lo sfruttamento della manodopera, ma anche con l’avvelenamento di prodotti attraverso l’uso sconsiderato di pesticidi e fertilizzanti e lo sversamento di sostanze inquinanti nei fiumi e nei corsi d’acqua. Ma violazione dei Diritti Umani è anche il quotidiano ricatto a cui sono sottoposti gli agricoltori dei mercanti all’ingrosso, che si trovano costretti ad accettare prezzi da fame, per cui diventa difficile continuare l’attività. Dunque, da questa missione della Elver in Italia, il paese esce ancora più mortificato, restituendo il ritratto di una nazione che fa ancora fatica a realizzare ciò che dovrebbe essere naturale e “scontato”: rispettare l’essere umano, i suoi diritti inalienabili e fondamentali ed  in un’epoca dominata da tecnologie e progresso.

Continua a leggere da Avvocato Iacopo Maria Pitorri: Violazione dei Diritti Umani, riso cambogiano nel mirino. Coldiretti invoca taglio agevolazioni doganali —— Coldiretti è chiaro: le agevolazioni doganali europee sul riso che proviene dalla Cambogia vanno assolutamente eliminate. Quel riso, infatti, è frutto di una continua e pesante violazione dei Diritti Umani. Nel corso dell’anno appena trascorso sono giunti in Italia 8milioni di chili di riso proprio dalla Cambogia. A tal proposito, la Commissione UE ha già preparato un elenco di prodotti su cui eliminare le agevolazioni doganali ed applicare dazi in ingresso. Si tratta di una lista di molteplici prodotti per la cui produzione è stata accertata una sicura e certa violazione dei Diritti Umani. L’elenco comprende prodotti di diverso genere. Infatti, essi appartengono al settore alimentare (zucchero, conserve cinesi, noccioline turche, prodotti ortofrutticoli o che contengono olio di palma), ma anche al comparto dell’abbigliamento o delle calzature (ne sono un esempio le scarpe, spesso realizzate con il contributo dei bambini sfruttati, poiché hanno le mani piccole e che possono realizzare lavorazioni e finiture di precisione).

Il riso della Cambogia, terzo paese esportatore del prodotto dopo Pakistan e Thailandia, è da anni sottoposto ad accertamenti e segnalazioni, poiché legato a processi di speculazione e accaparramento dei terreni. Pertanto, la Commissione Europea potrebbe procedere con la sospensione delle agevolazioni e la decisione dei prodotti sui quali applicare tale provvedimento. La decisione dovrebbe arrivare entro il 12 febbraio, giorno in cui scadrebbe l’anno dall’inizio delle indagini parte dell’Europa, che Coldiretti ha incoraggiato e sostenuto caldamente. Poi, Parlamento e Consiglio potranno disporre di due mesi per fornire un loro parere prima dell’entrata in vigore delle nuove tariffe doganali. Entrata in vigore che, però, non scatterebbe prima dell’agosto 2020. Infatti, non è sicuramente opportuno che l’Unione Europea avalli agevolazioni doganali su prodotti ottenuti mediante lo sfruttamento e la violazione continua dei Diritti Umani. Sarà necessario accertarsi che tutti i prodotti che superano il confine per entrare in territorio europeo siano stati ottenuti rispettando in pienezza i diritti e la dignità dei lavoratori. Inoltre, sarà importante assicurarsi che i prodotti stessi abbiano seguito un percorso di qualità in tema di rispetto dell’ambiente, della salute e del lavoro.

Infatti, chi acquista il bene dovrà poter consumare un prodotto sano, che rispetti i giusti criteri di qualità  e non metta a rischio l’incolumità e la sicurezza del consumatore. E in Cambogia, come in altre parti del mondo, i prodotti vengono realizzati senza tenere conto delle condizioni in cui molti lavoratori sono costretti ad operare. Si tratta di prodotti che, spesso, sfruttano anche la manodopera minorile, con bambini costretti a lavorare in contesti malsani, ad orari disumani e, soprattutto, senza essere retribuiti nel modo adeguato. I prodotti alimentari sono spesso trattati in ambienti insalubri e nocivi, oppure ottenuti attraverso l’uso di fertilizzanti chimici velenosi, pericolosissimi per la salute. Dunque, l’UE, negli organi del Parlamento e della Commissione, non potrà continuare a sostenere questa continua violazione dei diritti umani senza attuare i giusti provvedimenti. Pertanto, sarà utile tagliare ed eliminare completamente le agevolazioni doganali su questi prodotti, sottoponendoli invece ad aumenti daziari, una volta varcato il confine prima dell’ingresso nel paese di arrivo.

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